Il gruppo di ballo “Tufudesu” si è costituito nel 1955, grazie all’impegno svolto da un gruppo di amici tra cui Pietrino Piga. La Prima fisarmonicista è stata una donna, Baingia Piliarvu Manca (1905-2001), la quale accompagnò il gruppo nella sua prima uscita “festa della montagna” a Laconi nel 1956. Dopo breve tempo sono si sono aggiunti al gruppo Turra e Giuliano Migheli che hanno accompagnato le esibizioni sino al 1971 quando, ormai anziani, hanno lasciato il posto a Francesco Bande e al suo organetto. L’insegnamento al ballo veniva dato da parenti e anziani e le coreografie sono state interamente ideate da Pietrino Piga, che ha lasciato il gruppo fra il 1990-91.
Non sono mancate negli anni, partecipazioni ad importanti manifestazioni internazionali, come il Festival del folklore in Francia nel 1956, uno spettacolo al Quirinale nel 1959, uno spettacolo a Stoccarda per emigrati italiani nel 1971 e anche la partecipazione al film con Walter Chiari dal titolo “Son tornate a fiorir le rose” nel 1975 nonché diverse partecipazioni a caroselli televisvii del periodo.

Sagra di S.Antonio 21.22 agosto 1971

Oggi sono presenti due gruppi di ballo il “Gruppo Folk Tuffudesu Osilo” e il gruppo “A Manu Tenta Osilo”

Il gruppo è composto da 12 -14 elementi più il fisarmonicista o l’organettista, il gruppo “Tufudesu” (P. Piga) eseguiva i seguenti balli:

  • Su passizu “cambiare femina”;
  • Ballo degli sposi;
  • Chirigheddu Pintu;
  • Ballo tondo “su ballu tundu”;
  • Su ballu saldu cantadu;
  • Sa Dansa.

 

COSTUMI FEMMINILI

I costumi femminili sono diversi e si distinguono in:

Costume di gala (o da sposa) composto da la capetta in velluto rosso scarlatto, con inserti bianchi, ricamati a mano in seta colorata e oro. Il velo bianco in tulle mirabilmente e minuziosamente ricamato a mano. La camicia “su gruppittu” a manica lunga in velluto rosso, con una fila di 10-11 bottoni “Sa Buttonera ” per manica in filigrana d’oro o d’argento. Il corsetto “s’imbustu” molto aderente alla vita, ricamato in oro e seta colorata nella parte anteriore “su pittigliu”. La gonna “sa faldetta” in velluto rosso ha la stessa lavorazione nella balza “su gallone” della capetta.

Costume da vedova composto da due gonne in panno nero plissettate, una delle quali rovesciate sul capo. Il velo, la camicia e il corpetto sono simili a quelli del costume di gala.

Costume da passeggio composto da la capetta in panno nero, la gonna plissettata in panno nero. Il velo, la camicia e il corpetto sono simili a quelli del costume di gala.

Altre varianti del costume erano anche a “belu ettadu” o a “muncaloru Ispaltu” cioè senza capetta. Sotto il costume le donne indossano una sottana bianca “su casciu” a manica lunga e polsini in pizzo sangallo “ciacconetta” il collo alla coreana ricamato.

COSTUME MASCHILE

E’ composto da:

tre tipi di capotto , uno lungo “su capottone”, uno medio “su pastranu” e uno più corto “su capottinu”, tutti di orbace nero, tessuto dalle donne di Osilo. Il corpetto “su dossu” in velluto nero solcato da due file di 24 bottoni e con la schiena in lino grezzo che disegnano una brocca. Il berretto di stoffa “sa berritta” della lunghezza di 50 cm. La camicia “su entone” in tela grezza. Il pantalone “sas ragas” di tela bianca che arriva sino a sotto il ginocchio. Il gonnellino di orbace nero, ha un “infra” gamba che unisce la parte anteriore con quella posteriore e una lavorazione crespata nella vita. I gambali “sas calzas” sono in orbace nero che, partendo dalle ginocchia, arrivano a coprire la parte superiore delle scarpe.